Nel 2020 il mercato immobiliare in Italia ha perso mediamente il 20%, ma considerando la pandemia e il conseguente lockdown, è da considerarsi una notizia positiva.
Il mercato immobiliare, insomma, ha tenuto botta meglio di molti altri settori, se si considera che gli istituti di statistica avevano previsto addirittura un calo del 40% nella compravendita delle case.
La ragione della resilienza del settore immobiliare rispetto alle conseguenze della pandemia è da ricercarsi proprio nei cambiamenti nello stile di vita che il lockdown ci ha imposto.
La casa, che prima era poco più di un dormitorio, è diventata per molto tempo l’unico ambiente possibile e questo ci ha portato ad osservare più criticamente la nostra abitazione.
E soprattutto a cercare di capire come dovrebbe essere davvero la nostra casa ideale. E a desiderarla. La pandemia, quindi, sta rimescolando le carte creando un fermento nel mercato immobiliare che porterà, quando finiranno le restrizioni imposte dal governo, a un boom delle compravendite.
Se c’è chi, in questo periodo di permanenza forzata nella propria casa, ha desiderato di abitare in un luogo decentrato con uno spazio esterno vivibile, al contrario c’è anche chi ha sofferto l’isolamento imposto dal lockdown e da una zona periferica vorrebbe avvicinarsi verso il centro delle città.
Una decisa spinta alla ripartenza del settore la daranno anche i mutui, i cui tassi d’interesse sono ai minimi storici, e il cosiddetto Superbonus del 110% per la riqualificazione energetica e antisismica degli immobili.