Nel Palazzo Saluzzo di Paesana, considerato uno dei più importanti edifici Nobiliari della città, sotto la Sovraintendenza delle Belle Arti, per la magnificenza delle sue architetture e del suo unico e supervisitato cortile, proponiamo l'appartamento dei Marchesi al piano nobile più le aree pulifunzionali al piano terra ed interrato.
Salendo lo scalone dell’atrio principale del palazzo e percorrendo il loggiato, dal quale si gode l’armoniosa scenografia del cortile d’onore, si raggiunge il portale d’ingresso dell'appartartamento adorno di stucchi, preziosi per sobrietà ed eleganza. Dalla porta si accede, tramite un vestibolo, all’atrio, imponente nelle sue proporzioni (50 mq x7,40 m di altezza), nodo principale di distribuzione verso il resto del nobile alloggio, adornato con l’affresco “Il Giudizio di Paride” a tutta volta ed il grande pavimento in seminato a disegni policromi. Da un primo spazio con quattro salette si giunge ad una delle ampie sale dalle dimensioni originarie. finemente decorata la volta con, al centro, un grande affresco completato da “Grisailles” e busti dei componenti della famiglia Saluzzo di Paesana. La grande ed imporatnte sala d’angolo “la Sala Rossa” è la più ricca per arredi conservati: specchiere, camino, angoliere intarsiate, dorature su porte e sovrapporte. L’affresco sulla volta gioca un effetto di luci ed ombre nelle lune d’angolo e trompe-l’œil. Chiudono le preziosità della sala le tre tele del Giudo Bono. La sala seguente, di minori dimensioni, è arricchita da arredi con dorature, consolles ed ha copertura a cassettoni ottagonali del primo novecento.
Da questa sala si accede a due sale gemelle, anch’esse affrescate e, tramite un corridoio, ad una sala che si affaccia sul cortile d’onore. Da una sala di disimpegno si sono ricavate due parti, un corridoio di collegamento tra atrio e le stanze, l’altra articolata su diversi spazi di servizio e relazione, arredati con materiali ed elementi tradizionali.
Al piano terra ed interrato magazzini e locali di deposito oltre uno spazio ad uso teatro.
PALAZZO SALUZZO PAESANA - LA STORIA
Nel 1715 il Conte Baldassare Saluzzo di Paesana, giunto all’apice della sua carriera, dava il via alla costruzione del grandioso Palazzo di famiglia collocato nell’area fino ad allora occupata dalla Piazza d’Armi della vicina Cittadella, teatro, a partire da quell’anno, della terza espansione urbanistica della città di Torino, voluta da Vittorio Amedeo II e affidata dopo l’assunzione del titolo di Re di Sicilia all’architetto messinese Filippo Juvarra. Il piano urbanistico dell’ampliamento occidentale, nel disegno dell’insieme, reca chiaramente i caratteri di città regale e allo stesso tempo delle mutate condizioni sociali del Piemonte, che si accingeva a vivere la grande stagione dell’Illuminismo. In sintonia con gli intenti del sovrano, il Palazzo completa il quadro urbano tramite la sua scenografia interna, resa magnifica nelle dimensioni grazie a una attenta distribuzione degli spazi abitativi e da reddito, destinati non soltanto alla famiglia ed alla servitù, ma anche alle diverse classi sociali. L’ingegnere Giovanni Giacomo Plantery (Torino 1680-1756) realizza negli anni compresi tra il 1715 e 1722 un complesso edificio che ospita, con le diverse esigenze e la dovuta riservatezza, attività commerciali al piano terreno, appartamenti di rappresentanza e padronali al “piano nobile”, alloggi d’affitto destinati alla buona borghesia al secondo e terzo piano ed infine abitazioni destinate al popolo minuto nei mezzanini e nelle soffitte. Di fatto, grazie a questa innovativa tipologia edilizia che vede mischiati i vari ceti sociali, Plantery ottiene un volume inusuale per Torino, occupando interamente l’Isola di San Chiafredo e dando vita al più vasto e magnifico edificio nobiliare della Città che si impone ancora oggi per eleganza, monumentalità e proporzioni armoniose. Quasi 300 anni di storia, di avvicendamenti abitativi e di variazioni distributive dovute alle esigenze economiche degli eredi di Baldassarre Saluzzo, hanno in gran parte cancellato il segno dei primi inquilini e del loro gusto estetico, in particolar modo gli arredi mobili. Solamente all’interno dell’Appartamento Padronale, situato nell’angolo sud-est del Palazzo, gli ambienti conservano significative decorazioni settecentesche, testimoni dell’antica magnificenza e dello splendore della Famiglia Saluzzo, realizzate a partire dal 1718 dal pittore savonese Domenico Guidobono e dallo stuccatore luganese Pietro Somasso, autori tra l’altro dei decori delle stanze della Duchessa Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours a Palazzo Madama.
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