Dal 24 giugno e fino al 30 giugno 2022 gli under 36 con un Isee sotto i 40 mila euro potranno chiedere di accedere al Fondo di garanzia per la prima casa (finora riservato agli under 35) e ottenere la garanzia di Stato sull’80% (anziché sul 50% come in precedenza) della quota capitale del mutuo. È la novità introdotta con il decreto Sostegni bis, che si inserisce nella scia della legge 147 del 2013 e introduce anche l’esonero, per quanti decideranno di accedere al Fondo, dal pagamento dell’imposta di registro e delle imposte ipotecaria e catastale. Inoltre, viene loro cancellata l’imposta sul mutuo dello 0,25% e riscuoteranno infine un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva a cui è soggetto l’atto. Restano soltanto le imposte sui contratti preliminari, vale a dire l’imposta di registro e catastale, l’imposta di bollo, la tassa ipotecaria.
Come si arriva al mutuo? La domanda di accesso al Fondo per l’acquisto della prima casa va presentata direttamente alla banca: l’elenco degli istituti di credito che hanno aderito al progetto (in pratica quasi tutti) può essere consultato sia sul sito dell’Abi che su quello della Consap. La modulistica da compilare conta tre pagine e tra le altre cose chiede di indicare qual è l’unità immobiliare che si intende acquistare usufruendo della maxi-garanzia.
Passando al quadro generale, tra tutte le forme tecniche del credito al dettaglio, l’unica che nel 2020 ha mostrato un trend in crescita relativamente alle richieste è stato il settore dei mutui, che complessivamente ha fatto registrare un aumento del 2,8%. A questa performance ha contribuito un vero e proprio boom delle surroghe, favorito da tassi di interesse ancora molto contenuti, che hanno stimolato le famiglie in cerca di soluzioni più sostenibili a rinegoziare anche contratti di recente stipula. Più nel dettaglio, l’analisi dei dati sull’incidenza dei mutui degli under 35 sul totale di quelli erogati disegna una crescita costante negli ultimi 5 anni. Rispetto al 2016, quando l’incidenza complessiva risultava pari al 26,5% del totale, nel 2020 il peso degli under 35 è cresciuto fino al 27,6%, per assestarsi al 29,4% alla fine dello scorso mese di aprile.
Proprio grazie alle garanzie statali e alle agevolazioni che sono state predisposte per favorire l’acquisto della prima casa da parte degli under 35, Crif prevede che il trend di crescita si accentuerà ulteriormente nel prossimo futuro. Ma sempre gli esperti di Crif avvertono che nel nuovo scenario prodotto dalla pandemia, un aspetto cruciale sarà rappresentato dall’evoluzione della rischiosità del comparto, che per i mutui immobiliari, dopo un lungo percorso di contenimento che aveva portato gli indicatori sui livelli più bassi del decennio, nell’ultima rilevazione ha fatto registrare un’inversione di tendenza che ha portato il tasso di default all’1,4 per cento.